I diversi formati delle bottiglie di champagne

Per festeggiare, da offire in regalo, per sedurre o farsi piacere, i vari formati di champagne nascono dalla necessità di trovare la giusta taglia per ogni occasione. Qui trovi un'utile infografica per non perdersi tra litri e grandi sovrani d'Oriente.

Infografica nomi bottiglie champagne
Le bottiglie di champagne: tutti i formati

Dal minuscolo al gigantesco:

Quarto  20 cl (1 flûte)

Mezza bottiglia o "fillette"  37,5 cl (3 flûtes)

Media  50 cl (5 flûtes)

Bottiglia standard o "champenoise"  75 cl (6 flûtes)

Magnum 1,5 L (2 bottiglie, 12 flûtes)

Jeroboam  3 L (4 bottiglie, 24 flûtes)

Rehoboam  4,5 L (6 bottiglie, 36 flûtes)

Mathusalem  6 L (8 bottiglie, 48 flûtes)

Salmanazar  9 L (12 bottiglie, 72 flûtes)

Balthazar  12 L (16 bottiglie, 96 flûtes)

Nabuchodonosor  15 L  (20 bottiglie, 120 flûtes)

Salomon  18 L (24 bottiglie, 144 flûtes)

Souverain  26,25 L (35 bottiglie, 210 flûtes)

Primat  27 L (36 bottiglie, 216 flûtes)

Melchisedech o Midas  30 L (40 bottiglie, 240 flûtes)

Da dove provengono i nomi dei formati delle bottiglie di champagne ?

Delle bottiglie che evocano i fasti dell'Oriente

Tutti sanno che i nomi dello Champagne provengono da personaggi biblici: Matusalemme, Balthazar, Salmanazar, Jeroboam, sono i nomi altisonanti che proteggono questo prezioso "nettare d'amore".

In realtà i momenti in cui nella propria vita si è potuto ammirare tanta grandezza sono abbastanza rari. E ancora di più quelli in cui si è potuto gustare il prezioso liquido da quel collo enorme...Ma una cosa è certa, i nomi con cui sono classificati sono intriganti.

Facciamo un piccolo tuffo nel passato alla ricerca delle origini di questi nomi, e cominciamo li dove inizia la dismisura, cioè dal JéroboamNessuna versione ufficiale esiste per dimostrarne l'origine esatta. La doppia magnum, 3 litri di contenuto, è il frutto del lavoro di Pierre Michell, un industriale di Bordeaux del XVII secolo. Difficile oggi trovare delle bottiglie dalla capacità superiore al Jeroboam. Il nome proviene da quello di un re, il fondatore del regno di Israele e suo primo re dal 933 al 910 a.C. Un nome più che adatto alla misura della bottiglia. 

La taglia aumenta e il nome si fa ancor più eccentrico. Con la capacità di 6 L, il Mathusalem simbolizza la longevità. Il suo nome proviene infatti dal personaggio più vecchio dell'Antico Testamento: Matusalemme avrebbe infatti vissuto 969 anni. Nel bordolese (zona di Bordeaux) lo si chiama anche più semplicemente l'Imperiale. Il Salmanazar, quanto a lui, accoglie ben 9 litri di champagne, equivalenti a 12 bottiglie. Salmanazar, re degli Assiri, è famoso per le sue battaglie contro i Babilonesi, o per il regno Arameo che non riusci ad abbattere. Il Balthazar, con i suoi 12 litri, equivale a 16 bottiglie classiche. Rappresenta un omaggio al celebre Re Magio, sovrano di Babilonia, che mori in occasione della presa della città da parte di Ciro II, fondatore dell'Impero Persiano. Successivamente troviamo i 15 litri del Nabucodonosor. Questo Re di Babilonia, che deporto gli abitanti di Gerusalemme in occasione della presa della città stessa, è celebre anche per il rinnovamento architetturale che promosse alla città mesopotamica. Inutile precisare la rarità di un tale formato di champagne...Alcuni produttori hanno recentemente concepito bottiglie dalle dimensioni ancora più grandi: il Salomon (24 bottiglie), il Souverain (35 bottiglie), il Primat (36 bottiglie) e il Melchidezec (40 bottiglie).

Questi nomi biblici contribuiscono di certo a costruire il mito dello champagne. L'associazione paradossale tra l'idea di festività che lo Champagne porta con sé e l'attribuzione di nomi che riecheggiano la guerra di certo è qualcosa che balza agli occhi. Strategia di marketing, aneddoto o reale significato? Il mistero è lungi dall'essere svelato. Sicuramente è anche questo che costituisce il fascino del prezioso nettare! 

 

Perché differenti formati di champagne?

La taglia conta davvero!

La capacità delle bottiglie di champagne varia da pochi centilitri a parecchi litri. Perché tanti formati e quali sono gli utilizzi delle diverse "taglie"?

Il quarto è utilizzato soprattutto per le compagnie aeree e marittime. La mezza bottiglia è riservata agli innamorati e/o ai momenti di intimità. Il formato standard da 0.75 L è quello invece più diffuso e che si utilizza per conservare il vino e dunque per l'invecchiamento in cantina. Infatti, più la bottiglia è grande e più il vino invecchia lentamente. E' per questo che soltanto la Magnum o al limite il Jeroboam sono adatti per essere lasciati in cantina. Sicuramente uno champagne millesimato, ad esempio, si preferisce acquisirlo in formato 75 cl. 

Per le bottiglie più grandi, la sfida è quella di riuscire a servire il nettare nella flûte, cosi piccola e delicata, senza perdere del contenuto. In più, alcuni formati sono molto pesanti e voluminosi, bisogna essere in due per il servizio, e anche piuttosto robusti: il Melchisedec pesa 54 kg quando è pieno!

Altro particolare per i grandi formati: è difficile trovare un luogo sufficientemente grande per conservarli al fresco. E' un dettaglio da non trascurare per organizzare in anticipo le grandi occasioni.  

Per i meno esperti, postilla sullo champagne millesimato: per lo champagne, solo le migliori annate sono millesimate. Questo significa che il vino di una sola annata compone l'assemblaggio di un Brut millesimato, costituendo cosi una cuvée d'eccezione. Il Brut sans année invece è composto assemblando vini di annate diverse ed è generalmente meno pregiato.

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