Trovare la giusta bottiglia di champagne è una cosa seria: nessun altro vino vanta una gamma così ampia di formati fra cui scegliere. Alcuni sono funzionali, altri evocativi dello spirito celebrativo per cui sono stati concepiti, perché è anche attraverso la bottiglia che si percepisce l’esclusività di questo nettare straordinario.
Parlare di una bottiglia di champagne significa generalmente riferirsi alla cosiddetta sciampagnotta da 75 cl, la più diffusa ma certamente non l’unica. I formati tradizionali includono la mignonette (20 cl), la mezza (37,5 cl), la media (60 cl), la magnum (1,5 l). La denominazione di quest’ultimo formato evoca immediatamente l’idea di grandezza che si associa alle celebrazioni più esclusive: grandi festival cinematografici, cerimonie sportive…Un nome, una garanzia, insomma!
L'estetica non è tutto
Non crediate che la scelta di un formato di champagne abbia solo implicazioni di natura estetica. Al contrario, è la vita stessa del vino ad esserne influenzata. La sciampagnotta e la magnum assicurano la resa migliore poiché garantiscono una proporzione ottimale fra volume del vino e volume della bottiglia.
C’è chi proprio non si accontenta di far bene e vuole a tutti i costi essere il migliore. È questo ciò che si pensa quando si scopre che esistono altri formati di champagne. Vi presentiamo Jéroboam (3 litri), Réhoboram (4,5 litri), Mathusalem (6 litri), Salmanazar (9 litri), Balthazar (12 litri), Nabuchodonosor (15 litri), Salomon (18 litri), Primat (27 litri) e Melchizédec (30 litri). Quest’ultimo contiene l’equivalente di 40 bottiglie…inebriante al solo pensiero! E se non si fossero fatti notare abbastanza, sappiate che questi nomi fanno riferimento a leggendari personaggi biblici e dell’antichità. Come definirli, se non eccezionali?