Continuate a sentir parlare di champagne millesimato ma non avete idea di cosa si tratti? Vi basti sapere che è davvero il meglio del meglio. A differenza di quello non millesimato, la sua disponibilità sul mercato è variabile, e di ciò risente naturalmente anche il prezzo, a dir poco inebriante.
Come se il concetto di champagne non fosse di per sé già abbastanza elitario, eccoci qui a parlare di champagne millesimato. La sua esclusività sta nel fatto che si ottiene da uve raccolte in un'unica vendemmia. La sua essenza è lo specchio delle uve, del territorio, della casa produttrice, dell'intera annata. Con queste premesse è chiaro perché non si possano millesimare dei vini ad ogni vendemmia (alcune annate sono state davvero disastrose) e perché il loro costo, in molti casi, raggiunga facilmente qualche migliaio di euro.
Dopo i millésimé, abbiamo i sans année. E paradossalmente, la vera sfida è proprio produrre dello champagne non millesimato. Perché? Semplice. Molto spesso, indicativamente nel 90% dei casi, le uve di un'unica vendemmia non sono sufficienti, quindi si arriva fino a dieci vendemmie per permettere al prodotto di raggiungere comunque un'impareggiabile eccellenza. È una sfida, dicevamo, perché occorre la maestria delle più grandi case produttrici per selezionare i vini ideali, assemblarli e garantire un’ideale continuità di stile. Una superiorità che si paga giustamente a caro prezzo!
La donna dello Champagne millesimato
Hai mai sentito parlare di Barbe Nicole Ponsardin? La tradizione vinicola francese deve molto a questa donna, che alla morte del marito prese in mano il destino della sua azienda e si guadagnò un posto negli annali con il nome di Madame Clicquot. A lei si deve il primo champagne millesimato della storia, il leggendario Veuve Clicquot 1810.