Definirlo lo spumante più noto ed esclusivo al mondo non è sufficiente. Lo champagne è innanzitutto uno status, il simbolo di un'eccellenza associata ad eventi di grande raffinatezza, a celebrazioni sportive ed inaugurazioni in pompa magna. Ma dietro un presente ricco di successo si nasconde una storia incredibilmente casuale.
La linea che divide mito e realtà è sottile. Probabilmente non ne fu l'inventore in senso stretto, ma Dom Pérignon sembra essere il nome dal quale la leggenda inizia. Pare che la scoperta dello champagne da parte del monaco francese sia stata un vero colpo di...vino! Fra le tante versioni della storia c'è quella secondo cui l'esplosione di alcune bottiglie gli fece scoprire la possibilità di ottenere la spuma. Un'altra racconta invece che zucchero e fiori di pesco erano stati aggiunti per rendere più gradevole il vino, provocando cosi la seconda fermentazione. In ogni caso, una felice casualità!
Qualunque sia stato il ruolo di Dom Pérignon, è indubbio che il suo lavoro abbia contribuito a regalarci lo champagne che conosciamo oggi. Adesso possiamo facilmente riconoscere le caratteristiche che lo rendono unico. Sei sono i vitigni autorizzati per la produzione di champagne, tra cui i principali sono chardonnay, pinot noir e pinot meunier. La procedura è definita metodo classico ed è basata su una doppia fermentazione, dapprima nei tini e poi nelle bottiglie. Queste ultime vengono tappate con il tradizionale tappo di sughero e messe in vendita solo dopo alcuni mesi.
Piccoli grandi dettagli
Lo champagne non è semplicemente vino. Il suo fascino si basa anche sui rituali che lo accompagnano. Ad esempio? Va servito freddo, mai ghiacciato, e può essere mantenuto alla temperatura ideale in un secchiello con ghiaccio. Le feste più esclusive e i brindisi romantici sono ancora più eleganti se il prezioso nettare è servito in splendidi flûte.