Sono solo bollicine, potreste pensare, ma non è così. Distinguere fra crémant e champagne vi rende consumatori consapevoli e, che ci crediate o no, le differenze fra loro esistono eccome! Alcune varietà di crémant si stanno costruendo una buona reputazione come alternative dello champagne.
Dal fratello maggiore, lo champagne, uno spumante crémant eredita innanzitutto il metodo classico di produzione, detto champenoise, basato sulla raccolta a mano delle uve e sulla rifermentazione in bottiglia con aggiunta di zuccheri e lieviti. La differenza fondamentale, invece, sta nel fatto che le sue uve vengono raccolte fuori dalla regione della Champagne, ad esempio nella Loira, nell’Alsazia e nella Borgogna. Di recente, inoltre, le normative europee hanno reso possibile l’attribuzione della denominazione crémant anche a vini prodotti al di fuori della Francia.
Lo champagne non è per tutte le tasche, lo sappiamo, dunque il crémant può essere una buona alternativa. La leggerezza si avverte sul portafogli e anche osservando il suo perlage soffice, dovuto alla minore anidride carbonica. Se cercate le migliori qualità francesi per un primo assaggio, provate il Crémant d’Alsace o de Bourgogne. Sappiate però che grazie alla flessibilità delle leggi europee si possono trovare grandi varietà di questi spumanti in ogni angolo d’Europa, ognuno ottenuto a partire da vitigni diversi.
E che dire del Crémant in Italia?
Se per spirito patriottico sentite odore di un’ennesima rivalità fra italiani e francesi, beh, non siete gli unici! In Italia la denominazione crémant lascia il posto a satèn, e più precisamente a Franciacorta. Come nel caso della Champagne, anche la Franciacorta è il nome della zona di produzione di questo eccellente vino DOCG, situata nei pressi di Brescia. Con il cugino francese condivide la morbidezza della spuma e la poca anidride carbonica.