Champagne Pommery: chi l’ha detto che alle donne non piace il brut?

Lo champagne Pommery era già noto come uno degli spumanti dolci più apprezzati sul mercato quando, nel 1858, madame Louise ereditò dal marito appena deceduto la conduzione dell’azienda di famiglia. Fu proprio grazie a un’intuizione di Louise che di lì a breve Pommery sarebbe divenuto sinonimo di champagne brut.

Louise Pommery: una donna alla guida dello Champagne

Lo champagne Pommery, lo spumante diventa secco per la gioia dei consumatori moderni.

Louise diede nuova vita allo champagne Pommery, non perché fosse un’esperta conoscitrice di vini, bensì un’attenta osservatrice dei gusti dei suoi clienti. Aveva compreso l’utilità di andare incontro alle preferenze di nuove schiere di consumatori che, specialmente da Stati Uniti, Russia e Inghilterra, si orientavano verso un vino più moderno, meno zuccheroso, in una parola, più elegante. Una precorritrice degli studi di marketing! In breve tempo, il vino secco frizzante fece la fortuna della maison, oggi azienda quotata in borsa e marchio fra i più prestigiosi in Francia e nel mondo.

Come lo Champagne Pommery guadagno il suo prestigio

Lo champagne brut diventa nuovo sinonimo di classe ed eleganza

Lo champagne brut ideato dalla maison Pommery incontrò fin da subito il favore dell’alta società europea e statunitense. Il suo gusto secco e leggero, ottenuto grazie a uve più mature e lasciate affinare più a lungo con una riduzione nell’impiego di zuccheri, in un primo momento comportò un dispendio di risorse importanti per l’azienda, ma la scommessa di Louise Pommery si rivelò ben presto vincente! Il sesto senso femminile e la sapienza straordinaria che Louise mostrava nell’arte delle pubbliche relazioni, furono il segreto di un successo strepitoso. C’è forse un’idea più femminile e intelligente di una boutique del gusto? Fu proprio così che madame Pommery fece conoscere il nuovo brut alla sua esclusiva clientela. In uno dei boulevard più esclusivi di Parigi, la boutique Pommery divenne punto di riferimento dell’élite, che accorreva in Francia da tutta Europa ad assaggiare il nuovo vino e a visitare le cantine di famiglia, dove si concentrava la produzione del brut. Anche il turismo enologico oggi diffuso in tutto il mondo deve qualcosa all’incredibile intuito di questa donna straordinaria!